La fondazione di questo monastero si ebbe tra il 1197 ed il 1209, data della bolla di Papa Innocenzo III, nella quale, per la prima volta, viene espressamente nominata la Chiesa di San Giacomo.
Il Complesso di San Giacomo, era destinato ad accogliere gli studenti ed i novizi e per questo disponeva di grandi sale e di un vasto refettorio. Una grande cantina, interrata sul lato settentrionale, un imponente torchio per il vino e la macina per le olive, testimoniano tuttora dell’intimo legame che la vita monastica aveva con il lavoro dei campi circostanti ed è l’elemento di raccordo fra l’antica costruzione e quella definitiva settecentesca.
La Chiesa, attualmente esistente fu iniziata nei primi anni del 1700 e portata a compimento dal Priore Michele Del Re nel 1723, decorata da numerosi dipinti soprattutto ad olio, di grande pregio, di recente restaurati e sistemati all’interno dei porticati del chiostro, in attesa di essere ricollocati nella loro posizione originaria.
L’attuale stile del complesso rispecchia quello tipico dell’architettura Verginiana del napoletano e della bassa Irpinia, la cui paternità va attribuita a Domenico Antonio Vaccaro, grande architetto . L’attuale struttura fu compiuta nel 1723, nel secolo precedente fu iniziata la costruzione della prima ala dell’edificio giunto fino ad oggi; un ulteriore rifacimento risale al 1757.
Il complesso di San Giacomo è posto al centro del Vallo di Lauro, caratterizzata da ricchezze ambientali e naturalistiche inusitate.
Il progetto prevede il riuso della tenuta da adibire a struttura ricettiva.