Palazzo del Quirinale

Riepilogo

  • Intervento
    Progetto esecutivo per i lavori di restauro conservativo degli elementi lapidei e decorativi del compedio edilizio del Quirinale
  • Committente
    Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti
    Provveditorato Interregionale per le pp. per il Lazio, l’Abruzzo e la Sardegna – Presidenza della Repubblica, per conto dell’impresa appaltatrice Antonio De Feo Restauri Srl
  • Luogo
    Roma,Italia
  • Anno
    2012
  • Servizi
    Progettazione esecutiva
    Diagnostica
    Restauro delle opere
  • Scheda tecnica

Il progetto di restauro ha interessato gli elementi lapidei e decorativi delle emergenze architettoniche monumentali presenti nei complessi edilizi facenti parte del “Compendio edilizio del Quirinale”, ed è stato articolato in 8 interventi (I, II, II, IV, V, VI, VII, VIII). Gli interventi sono i seguenti:

A – Palazzo del Quirinale:

“portale Ingresso Principale”;
“portale Ingresso Chiuso”;
“busti della Coffee House”;
“cornicione della Palazzina del Fuga”;
B – Palazzo della Dataria Apostolica:

“stemma sovrastante il portale”;
C – Palazzo Martinucci, adiacente le Scuderie del Quirinale:

“stemma del Palazzo Martinucci sulla terrazza”;
“stemma sul retro delle Scuderie del Quirinale a livello piano terra”;
“stemma sul retro delle Scuderie del Quirinale a livello coperture”.
Il progetto di restauro è stato preceduto dalla mappatura dello stato di degrado della materia di ciascuna delle emergenze architettoniche e/o scultoree da restaurare . L’individuazione scientifica delle differenti patologie chimiche e/o fisiche di degrado ha consentito di individuare gli interventi conservativi, classificati in operazioni di consolidamento, di pulizia e di protezione, e suddivisi secondo le tipologie della materia.


Villa Episcopio

Riepilogo

  • Intervento
    Appalto integrato – Restauro conservativo e ristrutturazione architettonica della “Villa Episcopo”
  • Committente
  • Regione Campania
  • Luogo
    Ravello (SA), Italia
  • Anno
    2017 (2013)
  • Servizi
    Progettazione esecutiva
    Ripristino funzionale
    Restauro delle opere

L’attuale Villa Episcopio era l’antico Palazzo Vescovile di Ravello.
L’edificio, sottoposto ai vincoli di tutela paesistica e monumentale (L. 1089 e L. 1497), è di notevole importanza sia sotto il profilo paesistico-ambientale che storico-architettonico.
Il palazzo, sul fronte mare si articola attualmente su 7 livelli (3 fuori terra e 4 parzialmente interrati) e su una serie di terrazze contenute dai tipici muretti in pietra calcarea, le “macere”.
L’edificio, avendo subito notevoli rimaneggiamenti, non consente una chiara individuazione delle trasformazioni subite ed una ed una ricostruzione delle strutture originarie. Le stesse trasformazioni subite, oltre alla mancata manutenzione, hanno causato diverse tipologie di dissesto.
La Villa presenta inoltre al suo interno molteplici elementi di spoglio ed opere di pregio da sottoporre ad interventi di restauro artistico, come ad esempio il piccolo e prezioso portale d’ingresso su Via Dell’Episcopio.
Si tratta di una emergenza significativa e riconoscibile con le sue imponenti ed articolate masse sul fronte mare ad est e con le caratteristiche quinte murarie che fiancheggiano la via comunale vecchia (strictola episcopii).
L’intervento di restauro si pone l’obiettivo della conservazione del carattere acquisito nel tempo definito dalle opere di pregio presenti in sito, ad esempio dalle bifore del prospetto ovest, e da tutto l’articolato insieme dei volumi e delle masse, e nell’interno dalla tipica successione dei grandi ambienti voltati a crociera ed a vela, presenti nel piano nobile ed in quello sottostante. Inoltre si ritiene opportuno conservare le tracce delle preesistenze che documentano, nella fabbrica stessa, le fasi costruttive precedenti alle trasformazioni settecentesche e successive.
Gran parte della Villa sarà destinata ad accogliere una Scuola di formazione per musicisti che si avvarrà della prossimità al nuovo Auditorium “Oscar Niemeyer” ed alla Villa Rufolo, della ricca programmazione di eventi musicali e della conseguente presenza di musicisti di fama mondiale, diventando un nuovo elemento catalizzatore e contribuendo enormemente a rafforzare il ruolo di Città della Musica, nell’ambito dell’omonimo P.I..


Torre Ranieri

Riepilogo

  • Intervento
    Restauro del complesso immobiliare del secolo XVIII denominato “Torre Ranieri”
  • Committente
    Casale di Torre Ranieri – DAFIM S.p.A.
  • Luogo
    Napoli, Italia
  • Anno
    2017-2009
  • Servizi
    Progettazione esecutiva
    Restauro monumentale
    Ripristino funzionale
    Direzione dei lavori

     

    Scheda tecnica 

    Archiettura fortificata

Il progetto approvato prevede una riconfigurazione compiuta ed assolutamente inedita e che, proprio nella ricerca di una rappresentazione conclusa, potrebbe inibire ogni rielaborazione, sia pure virtuale, del preesistente più elaborato e complesso.

Il progetto in esame parte da uno stato di avanzamento lavori risalente al momento dell’incarico (2009). Esso consiste nel completamento delle volumetrie autorizzate compresa la complessa ricostruzione della scala esterna in muratura nervata per la quale è prescritta la intonacatura, così come per tutte le parti di integrazione dell’edificio. Le parti invece restaurate manterranno come finitura la pietra a faccia vista.

In supporto al rilievo effettuato si è svolto inoltre uno studio relativo sia alla trattazione storico– urbanistica dell’immobile, sia alla conoscenza della attuale consistenza dell’immobile.

Nella configurazione storica, documentata l’immagine è quella di un casale immerso nel verde, dotato di un “maschio” residenziale con un peso planimetrico modestissimo (il 10% del volume totale) e percepibile solo da limitate, seppure ampie, prospettive che ne ribaltano il peso architettonico. Nella elaborazione progettuale l’evidenza della parte fortificata raggiunge, in tutte le prospettive un rilievo dominante tale da rischiare di relegare ad accessorio giustapposto la parte, un tempo prevalente, della fabbrica.


Conservatorio Montevergine

Riepilogo

  • Intervento
    Restauro del complesso immobiliare “Conservatorio Montevergine” – SALERNO
    Progetto di Variante
  • Committente
    Conservatorio Immobiliare s.r.l., via Salita Montevergine, 8 – Salerno
  • Luogo
    Salerno, Italia
  • Anno
    2015
  • Servizi
    Progettazione Definitiva
    Restauro delle opere

L’originario impianto del complesso Monumentale risale all’XI secolo con un’ubicazione a ridosso della murazione longobarda che ripercorre l’antico tracciato da Nord a Sud, già esistente in epoca Romana a protezione del primo nucleo urbano della città.
La particolare stratificazione del Complesso Monumentale come oggi si presenta denota le numerose alterazioni subite dall’originario impianto che, sorto come monastero dell’ordine di S. Chiara, fu soppresso a seguito della Bolla di Alessandro III. Nel 1646 vi si trasferirono i benedettini di Motevergine, fino alla soppressione definitiva disposta da Innocenzo X nel 1653. Nella seconda metà del 600 fu realizzata la Chiesa a navata unica con annesso Chiostro. Successivamente, agli inizi del 700, vi si trasferì la confraternita di S. Francesco della Croce e nel 1716 fu istituito il Conservatorio Femminile denominato “Il conservatorio delle Pentite”, dove venivano accolte le donne bisognose e le orfane. All’inzio del secolo scorso il complesso fu affidato alle suore Figlie di S. Anna fino alla chiusura definitiva. Nel 1980 il terremoto apportò gravi danni al Complesso sottoposto a lavori di assicurazione statica ai sensi della Legge 219/81 con modifiche e parziali ricostruzioni delle strutture di coperture.
L’edificio risulta caratterizzato dal suo sviluppo altimetrico, che si articola attraverso i terrazzamenti naturali che la morfologia urbana di Salerno impone ai manufatti del Centro Storico e, in particolare, a quegli edifici realizzati nella fascia pedecollinare particolarmente acclive e che si avviano verso la collina sulla quale svetta lo splendido Castello di Arechi II.
Il progetto di variante ha inteso conservare il principio distributivo del complesso originario e prevede anch’esso l’inserimento della funzione abitativa per l’intero complesso.


Castello di Giffoni

Riepilogo

  • Intervento
    Appalto integrato per la progettazione esecutiva ed esecuzione dei lavori di rinascita Borgo Medievale di Terravecchia – Restauro Castello
  • Committente
    Comune di Giffoni Vallepiana (SA)
  • Luogo
    Giffoni Vallepiana (SA), Italia
  • Anno
    2016 (2008)
  • Servizi
    Progettazione Esecutiva di variante
    Completamento VI Lotto Funzionale
    Direzione dei lavori
    Sicurezza
  • Scheda Castello
  • Archiettura fortificata

Nel caso in esame appare urgente la necessità di intervenire per conservare quanto di superstite del rudere del complesso fortificato, sia per la parte strettamente oggetto dell’ appalto cioè il Castello; sia per la parte pertinenziale, di non minore importanza, gli Antemurali; sia per il suo stretto intorno: le cinte murarie ed il borgo, casale di Terre Vecchia, per il quale l’Amministrazione di Giffoni Valle Piana ha quasi ultimato il Restauro urbanistico di Terra Vecchia ed ha avviato alcuni interventi puntuali di restauro delle Torrette di difesa e di brani di murazione (seconda cinta) ben visibili anche attraverso il tessuto abitativo del Borgo.
La lettura del complesso fortificato di Giffoni Valle Piana, intesa come rapporto territorio – castello, restituisce maggiore coerenza all’intero sistema fortificato territoriale ancora evidente e largamente conservato, consentendo una proposta di restauro anch’essa più coerente agli obiettivi complessivi dell’intervento sia a scala territoriale che a scala architettonica.


Ambasciata del Cile in Italia

Riepilogo

  • Intervento
    Opere di manutenzione e restauro del villino sito in Roma al Viale Liegi NN. 19-21.23 da adibire a sede dell’ambasciata della Repubblica del Cile in Italia
  • Committente
    Ambasciata della Repubblica del Cile in Italia
  • Luogo
    Roma, Italia
  • Anno
    2014
  • Servizi
    Progettazione Esecutiva
    Direzione dei lavori
    Sicurezza
    Opere di manutenzione straordinaria
    Progettazione illuminotecnica

L’edificio contribuisce a restituire un insieme prospettico rappresentato dalla cortina dei tre villini prospicienti Viale Liegi di geometria e volumetria simili ma del tutto diversi per materia, finitura, caratteri stilistici ed architettonici. Dei tre edifici quello oggetto dell’intervento è il centrale e, allo stesso tempo, il più sobrio stilisticamente. L’edificio si presenta con un ingresso costituito da un ordine architettonico con colonne e paraste in stucco coronate da capitelli in stile ionico-rivisitato e trabeazione a ovoli, fuseruoli e perline. La pianta si sviluppa intorno al volume del corpo scala, costituito da 7 rampe in marmo bianco con pianerottoli in pastina di marmo e ringhiera lavorata in ferro battuto. Gli ambienti interni sono decorati da cornici in gesso di recente fattura impiegati anche per le riquadrature a soffitto. Il salone è al piano nobile, al quale si accede tramite porte realizzate nel secolo scorso con vetrate colorate e telai in legno. La facciata principale con parte basamentale in finto bugnato liscio è ritmata da tre file di finestre per piano, con cantonali di chiusura anch’essi bugnati ed un cornicione di coronamento. La copertura a terrazzo interessata da diversi vani tecnici è delimitata da un parapetto in muratura.
L’indagine diretta ha in generale palesato un buono stato di conservazione dell’edificio, sia per ciò che concerne l’apparato strutturale che le finiture, salvo episodi puntuali .
Gli interventi di manutenzione straordinaria in variante al progetto approvato dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici del Comune di Roma prot.n.1698 del 01/02/2010 sono consistiti in opere interne necessarie a razionalizzare e migliorare la qualità funzionale degli ambienti, sia per quelli di rappresentanza, che sono stati ampliati demolendo tramezzature di edificazione recente, sia per quelli di servizio come bagni e cucine che sono stati adeguati per numero e dimensione alla nuova destinazione di sede dell’ambasciata del Cile in Italia.
Per il corpo scala è stato previsto il suo prolungamento. Il progetto ha inoltre previsto tutte le opere di finitura ivi compresi la tinteggiatura di tutti gli ambienti ed impiantistiche con l’adeguamento alle normi vigenti.


Villa Arbusto

Riepilogo

  • Intervento
    Progetto di ristrutturazione ed adattamento a museo e centro polivalente del complesso denominato “Villa Arbusto” e annesso parco pubblico attrezzato
  • Committente
    Comune di Lacco Ameno – Isola d’Ischia (NA)
  • Luogo
    Isola d’Ischia (NA), Italia
  • Anno
    1982
  • Servizi
    Progettazione esecutiva
    Direzione dei lavori

Il progetto in esame costituisce la proposta di assetto complessivo dell’intera area indicata con la denominazione di “Villa Arbusto”, sita nel comune di Lacco Ameno nell’Isola d’Ischia. Si tratta di un progetto integrato che assomma, coordinandoli, interventi differenziati, specificamente indirizzati a ciascuna delle sub-aree in cui l’ampio complesso può essere suddiviso. Esso infatti comprende:

1) l’area occupata da Villa Arbusto e dagli altri immobili ad essa annessi, ivi compreso il giardino circostante ed il viale di accesso;

2) l’area, pressocché pianeggiante, che fronteggia la strada di circumvallazione di Lacco;

3) l’area a verde fortemente digradante che sovrasta la predetta zona.

Ciascuna di tali tre aree presenta individuali caratteristiche (sul piano sia della configurazione dei luoghi che della loro attuale destinazione, ecc.) e dunque differenti aspetti vocazionali, che il progetto si è preoccupato di recepire, valorizzando le potenzialità presenti all’interno di un unitario quadro di finalità.

Tali finalità afferiscono al più generale obiettivo di valorizzazione turistico – culturale dell’isola perseguendo al contempo il recupero di immobili di pregio storico – architettonico.

(La Villa Arbusto risulta tutelata a norma del D.M. 24/11/52).

Coerentemente alle premesse esposte, il progetto si è articolato in interventi differenziati ma complementari, volti a rispondere ad una definizione articolata di centro culturale, valorizzando al contempo le potenzialità insite nelle singole zone. All’interno dunque di un piano organico, finalizzato alla rifunzionalizzazione dell’intera area, gli interventi relativi alle tre zone sono così specificati:

Zona 1: creazione di museo e centro culturale polivalente, con progetto di ristrutturazione ed adattamento a tale destinazione degli immobili del complesso, e sistemazione a parco turistico archeologico dell’annesso parco;

Zona 2: creazione del parco turistico ambientale dell’Arbusto;

Zona 3: creazione del nuovo centro congressi.

La rifunzionalizzazione del complesso, concepito quale centro polivalente a livello intercomunale, ha consentito di stabilire valori di complementarietà tra aree libere e costruite, e tra destinazioni (museale, espositiva, di promozione e di incontri, di fruizione di verde attrezzato) rispondenti ad una moderna ed altrettanto articolata definizione di attività culturale.


Certosa di San Giacomo

Riepilogo

  • Intervento
    Restauro della Certosa di San Giacomo, Lauro (AV)
  • Committente
    Privato
  • Luogo
    Lauro (AV), Italia
  • Anno
    2014
  • Servizi
    Studio di fattibilità

La fondazione di questo monastero si ebbe tra il 1197 ed il 1209, data della bolla di Papa Innocenzo III, nella quale, per la prima   volta, viene espressamente nominata la Chiesa di San Giacomo.

Il Complesso di San Giacomo, era destinato ad accogliere gli studenti ed i novizi e per questo disponeva di grandi sale e di un vasto refettorio. Una grande cantina, interrata sul lato settentrionale, un imponente torchio per il vino e la macina per le olive, testimoniano tuttora  dell’intimo legame che la vita monastica aveva con il lavoro dei campi circostanti ed è l’elemento di raccordo fra l’antica costruzione e quella definitiva settecentesca.
La Chiesa, attualmente esistente fu iniziata nei primi anni del 1700 e portata a compimento dal Priore Michele Del Re nel 1723,  decorata da numerosi dipinti soprattutto ad olio, di grande pregio, di recente restaurati e sistemati all’interno dei porticati del chiostro, in attesa di essere ricollocati nella loro posizione originaria.

L’attuale stile del complesso rispecchia quello tipico dell’architettura Verginiana del napoletano e della bassa Irpinia, la cui paternità va attribuita a Domenico Antonio Vaccaro, grande architetto . L’attuale struttura fu compiuta nel 1723, nel secolo precedente fu iniziata la costruzione della prima ala dell’edificio giunto fino ad oggi; un ulteriore rifacimento risale al 1757.
Il complesso di San Giacomo è posto al centro del Vallo di Lauro, caratterizzata da ricchezze ambientali e naturalistiche inusitate.

Il progetto prevede il riuso della tenuta da adibire a struttura ricettiva.


Santa Maria a Vico

Riepilogo

  • Intervento
    Lavori restauro, consolidamento e valorizzazione del Complesso Monumentale di S.Maria a Vico
  • Committente
    Comune di Giffoni Vallepiana (SA)
  • Luogo
    Giffoni Vallepiana (SA), Italia
  • Anno
    2011 (2002)
  • Servizi
    Progettazione Definitiva
    Progettazione Esecutiva
    Direzione dei lavori
    Restauro delle opere
    Sicurezza

Il monumento presenta un’iconografia a croce greca con vano centrale quadro definito da quattro archi, uno per ogni faccia, disposti agli estremi dei bracci ed appoggiate su otto colonne e capitelli di spoglio, che sorreggono le volte a botte; nicchie angolari in mattoni (di una si riscontrano solo tracce) sono presenti sui quattro lati al centro di due colonne adiacenti di bracci differenti.

Il progetto esecutivo di variante si è posto l’obiettivo di completare la liberazione della chiesa dai manufatti che ostruiscono ed alterano l’architettura dell’antica pianta a croce greca attraverso la demolizione integrale delle costruzioni edificate al contorno in tempi recenti.

La progettazione esecutiva oggetto dell’appalto ha previsto inoltre l’intervento sulla specifica categoria di opere di restauro artistico OS 2 – “superfici decorate e beni mobili di interesse storico ed artistico”.


Palazzo Pons De Leon

To Do List

  • Intervento
    Progetto di restauro architettonico e consolidamento statico Palazzo dei Marchesi Molina Pons de Leon – Lavori di somma urgenza per la messa in opera e primo intervento di consolidamento statico
  • Committente
    Comune di Casapulla (CE)
  • Luogo
    Casapulla (CE), Italia
  • Anno
    2006
  • Servizi
    Progettazione esecutiva
    Messa in sicurezza
    Consolidamento statico

Il Palazzo dei marchesi Molina Pons de Leon, chiamato comunemente “Palazzo Vigna“, risalente agli inizi del secolo XVI e tardivamente sottoposto a vincolo di tutela ( ex legge 1089/39 ), sorge al centro del territorio comunale in via IV novembre.

In data 29 gennaio 2004 è avvenuto il crollo in uno dei cantonali della struttura dell’edifico di Palazzo Vigna, il cui cedimento ha modificato il contrasto delle volte contenenti gli impalcati del secondo ordine ed ha amplificato il quadro lesionativo dello stesso cantonale d’angolo (lato sud ed ovest) provocando la rotazione verso l’esterno del paramento del prospetto sud e l’incrinatura e relativo abbassamento del paramento del prospetto ovest. Si è provveduto quindi dopo aver effettuato richiesta di opportuni permessi alla messa in sicurezza del fabbricato.

La documentazione redatta all’epoca dell’incarico già testimoniava lo stato di degrado e di pessima conservazione del fabbricato e delle aree annesse nonché lo stato di imminente pericolo di collasso statico.

In seguito ai crolli verificatisi il fabbricato è stato “ingabbiato” in una struttura reticolare, resa necessaria dall’esigenza di ridurre il pericolo, circoscrivendo verso l’interno eventuali ulteriori crolli parziali o totali, che avrebbero potuto verificarsi durante la fase di consolidamento delle parti residue della fabbrica. La fase di messa in sicurezza sarà poi completata attraverso un’altra serie di interventi resi necessari dalla precaria situazione statica del fabbricato.

Tali interventi consisteranno nella realizzazione di una serie di opere necessarie a garantire l’ammorsamento delle facciate, reso inevitabile dal crollo dei muri trasversali, e nell’installazione di martinetti necessari alla messa in tensione delle porzioni di muratura crollata.